ROMA - "Il risultato del voto? Certo che non mi è piaciuto. E certo che mi preoccupa il calo di consensi nel Nord. Ma sa che le dico? Questo Paese era ed è ancora malato. Io gli ho fatto una bella operazione chirurgica. E non ho mai visto un malato che, dopo l'operazione, si mette a correre e ti dice "come godo". Quindi io vado avanti, perché sono sicuro che la terapia è quella giusta. E se c'è qualcuno che ne ha un'altra, si accomodi pure...". Chiuso nella sua "trincea" di Palazzo Chigi, seduto in maniche di camicia al tavolo di lavoro, Romano Prodi è un concentrato di rabbia e di orgoglio. Il giorno dopo la batosta delle amministrative il premier, insieme al fumo del solito toscano, sbuffa tutta la sua insofferenza. Avverte gli alleati: "Più coesione, o avanti un altro". E lancia un durissimo altolà sul Partito democratico: "D'ora in poi cambia la musica. Si fa come dico io, prendere o lasciare".
(Repubblica 30/05/07)
Après les résultats décevants des élections administratives (28% contre 45% pour la Droite), le premier ministre italien Prodi a déclaré qu'en tant que pays très malade, il était normal que l'Italie ait lancé un cri de douleur juste après l'opération chirurgicale administrée par le CentreGauche.
Egalement déçu par les résultats minables des grandes villes du Nord, il demande désormais une cohésion efficace au sein du CentreGauche. Le tout jeune Parti Démocratique se fait également réprimander: tous derrière Prodi ou il s'en va.
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